Cuneo fiscale: ecco cosa cambia in busta paga

Foto dal web

A piccoli passi e con una certa fatica siamo arrivati a luglio, mese nel quale diventa effettivo il taglio del cuneo fiscale nelle buste paga dei lavoratori. Cos’è il cuneo fiscale? Parlando in parole povere, non è altro che la differenza tra lo stipendio lordo e la busta paga netta, ad esempio perché un lavoratore possa percepire 1.000 euro nette l’azienda dovrà partire da un lordo di 1.900 euro che comprende stipendio netto, imposte, contributi previdenziali e assicurazione Inail. La nuova misura si traduce in un aumento degli importi percepiti e interessa lavoratori dipendenti pubblici e privati con redditi annui fino a 40 mila euro.  In sostanza dal luglio il bonus Renzi da 80 euro aumenta di altri 20 euro per i redditi compresi tra 8.174 euro a 26.600 euro annui lordi; chi percepisce un reddito da 26.600 fino a 28.000 euro inizierà a percepire 100 euro al mese. Oltre la soglia dei 28 mila euro annui è stata introdotta una detrazione fiscale di 480 euro che decresce fino a 80 euro per un reddito di 35 mila euro lordi, per ridursi ulteriormente fino ad azzerarsi per i redditi compresi tra 35 mila euro e 40 mila euro. Quindi sono stati previsti due sistemi, un credito Irpef in busta paga per i redditi fino a 28.000 euro e una detrazione fiscale per i redditi da 28.000 a 40.000 euro. Rimangono tuttora esclusi dall’ integrazione del reddito i c.d. “incapienti”, ossia coloro che percepiscono un reddito per il quale le detrazioni per lavoro coprono l’Irpef lorda.

Ecco un piccolo schema molto molto semplificato:

Reddito annuo
Tra 8.174 euro e 28.000 euro lordi annuiTrattamento integrativo di 600 euro (100 euro al mese). Non beneficiavano più del cosiddetto “bonus 80 euro”
Reddito annuo
Tra 28.001 e 40.000 euro lordi annuiBeneficiano di un’ulteriore detrazione fiscale di 480 euro che decresce fino ad azzerarsi all’aumentare del reddito  
Reddito annuo
Oltre 40.000 euroNessuna ulteriore detrazione.

È opportuno sottolineare che per poter beneficiare del bonus o delle detrazioni non è necessario far richiesta perché saranno automaticamente riconosciute nella busta paga spettante per il mese di luglio. Ovviamente il lavoratore che ritenga di non avere diritto all’integrazione deve dichiararlo al datore di lavoro. Per l’erogazione del nuovo importo appaiono del tutto valide le regole precedentemente applicate per l’erogazione degli abrogati 80 euro, con una proiezione quindi del reddito al fine di stimarne l’importo annuo. Non rientrano nel calcolo del reddito la rendita della prima casa e delle relative pertinenze. Per chi decide a titolo prudenziale di non percepire il bonus in busta paga non è detta l’ultima parola perché potrà verificare in sede di dichiarazione dei redditi se ne può beneficiare.

Spero di essere riuscita a fare chiarezza, se hai dubbi non esitare a scrivermi e se hai trovato utile il post puoi condividerlo ne sarei felice😃.

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